Orientare al cambiamento: il modello Send per costruire futuri inclusivi a scuola
Il nostro approccio all'orientamento scolastico, un modello che trasforma lo sportello di orientamento in un vero e proprio laboratorio di cambiamento sociale.

Oltre la mappa delle professioni

Nel dibattito pubblico, specialmente nel nostro contesto siciliano, si sente spesso l’eco di una richiesta precisa al mondo della scuola: formare giovani pronti a soddisfare le esigenze immediate del mercato del lavoro. In questa visione, la scelta di un percorso formativo e professionale rischia di diventare un mero esercizio di allineamento tra domanda e offerta, trascurando una dimensione fondamentale: le aspirazioni, le inclinazioni e il potenziale unico di ogni persona.

In qualità di Ente del Terzo Settore e agenzia per il lavoro che opera a Palermo, Send si posiziona in contrasto con questo punto di vista riduttivo. La nostra mission è rafforzare il capitale umano, sociale e psicologico di ogni individuo. Per noi, l’orientamento non è un atto informativo, ma un processo profondamente trasformativo. Non si tratta di consegnare una mappa di futuri possibili, ma di fornire la bussola e le competenze per navigare un mondo complesso e costruire attivamente un futuro desiderabile.

In questo articolo, illustreremo l’approccio di Send all’orientamento scolastico, un modello che, attraverso progetti come LOL – Linee per l’orientamento e il lavoro, ALICE STEM e SPOQ ZEN, trasforma lo sportello di orientamento in un vero e proprio laboratorio di innovazione sociale e crescita personale.

Il fondamento del nostro approccio: l’orientamento come pratica di cambiamento sociale

Il cuore del nostro modello si basa su alcuni pilastri che ridefiniscono il concetto stesso di orientamento.

Primo, superiamo la logica dell’intervento isolato sullo studente per abbracciare un’azione sistemica, creando quelle che definiamo “alleanze plurali”. Coinvolgiamo attivamente docenti in assetti di cooperative learning, famiglie con percorsi psicoeducativi, università (come l’Università di Palermo in ALICE STEM) e il tessuto imprenditoriale. L’orientamento diventa così un patto territoriale, una responsabilità condivisa da un’intera comunità educante.

Secondo, promuoviamo un “orientamento al cambiamento”; i nostri percorsi non si limitano alle professioni di oggi, ma preparano i giovani a comprendere e agire nelle grandi transizioni del nostro tempo: quella digitale, con un focus sulle e-skills; quella ecologica, verso l’economia verde; e quella sociale, affrontando temi cruciali come l’inclusione, la gender equity e le migrazioni.

Infine, il nostro approccio è trasformativo e non solo informativo. Mentre l’orientamento informativo fornisce dati essenziali, quello trasformativo agisce sulla persona. In uno spazio di relazione autentica e sicura, aiutiamo i giovani a esplorare il proprio mondo interiore, a dare un nome alle proprie paure, a rafforzare l’autoefficacia. L’obiettivo è, come emerso nei nostri sportelli, “addomesticare” le tematiche ansiogene legate alla scelta, rendendo il futuro prima “parlabile” e poi “immaginabile”.

La metodologia in azione: gli sportelli come laboratori di futuro

Questo approccio si concretizza negli sportelli di orientamento che attiviamo direttamente all’interno delle scuole. Non sono uffici anonimi, ma luoghi fisici dedicati, inaugurati insieme alla comunità scolastica per sottolinearne il valore simbolico di spazi di incontro e relazione.

All’interno di questi spazi, applichiamo metodologie strutturate e personalizzate:

  • gli Sportelli di Orientamento di LOL: nel progetto LOL, lo sportello offre un accompagnamento che si snoda lungo gli anni, integrandosi con la didattica e con strumenti come l’E-portfolio. Gli studenti ricevono supporto su aree specifiche: dai processi decisionali alla gestione delle aspettative, dall’esplorazione delle opportunità post-diploma (Università, ITS) alla creazione di piani d’azione concreti, fino al supporto nella transizione al lavoro con la stesura del CV e la preparazione ai colloqui.
  • Il “Choice Funnel Desk” di ALICE STEM: Per affrontare il divario di genere e territoriale nelle discipline STEM, abbiamo sviluppato un percorso focalizzato in quattro fasi:
    1. Consapevolezza: Lo studente scopre competenze e aspirazioni, decostruendo bias e stereotipi.
    2. Interesse: Attraverso descrizioni concrete delle carriere STEM, si sciolgono dubbi e si stimola una visione realistica.
    3. Scelta: Si rafforza la capacità decisionale progettando un piano d’azione, promuovendo responsabilità e autonomia.
    4. Azione: Si forniscono strumenti operativi per superare gli ostacoli pratici, dalle procedure di iscrizione all’università alla ricerca di informazioni sui servizi di supporto (come l’ERSU, spesso sconosciuto).
  • gli sportelli di SPOQ ZEN: Nel progetto SPOQ ZEN, lo sportello ha avuto luogo nei due plessi scolastici dell’IS Majorana, entrambi ricadenti nella Settima Circoscrizione, a testimonianza dell’attenzione del territorio verso l’orientamento come leva per contrastare la dispersione scolastica e sostenere le scelte consapevoli. Tra gli argomenti affrontati: la scelta dell’università, la formazione tecnica e professionale, i percorsi ITS (Istituti Tecnici Superiori), le opportunità all’estero, i tirocini e l’ingresso diretto nel mondo del lavoro. Ogni colloquio è stato pensato per rispondere alle esigenze specifiche dei singoli studenti, in un’ottica personalizzata e concreta.

Le richieste che emergono sono concrete e rivelatrici: informazioni sui trasferimenti all’estero, sui bandi pubblici, su come conciliare una passione con il percorso di studi intrapreso. L’orientatore di Send diventa una “figura ponte” tra il sapere tecnico-informativo, quello psicologico-motivazionale e quello relazionale, capace di tenere insieme realtà, desideri, vincoli e risorse.

I risultati trasversali: competenze per la vita, non solo per il lavoro

L’efficacia del nostro modello non si misura solo nel numero di scelte “corrette”, ma nello sviluppo di competenze trasversali che sono, di fatto, competenze per la vita: le 4 C (Critical thinking, Communication, Collaboration, Creativity), la capacità di auto-orientamento, l’abilità di prendere decisioni consapevoli.

Il nostro lavoro, inoltre, non si esaurisce nel singolo progetto. Ambiamo a creare prassi e modelli replicabili, come la “tool box” prevista da LOL, per disseminare una metodologia che superi la standardizzazione e metta al centro la relazione e l’unicità dell’individuo. Questo percorso è il primo, fondamentale tassello del nostro più ampio impegno come agenzia per il lavoro, lo stesso che ci ha permesso di accompagnare oltre 400 giovani arrivati in Italia da soli verso un lavoro regolare, dignitoso e sicuro.

Costruire cittadinanza attiva per lo sviluppo del territorio

In definitiva, l’orientamento secondo Send è un atto di giustizia sociale. È un investimento strategico che trasforma la scelta del futuro da un momento di ansia individuale a un’opportunità di crescita collettiva.

Non miriamo a “sistemare” i giovani in caselle predefinite dal mercato, ma a dotarli degli strumenti per diventare architetti del proprio percorso e cittadini attivi, consapevoli e critici. Vogliamo che siano capaci di porre domande, di immaginare alternative e di contribuire con le loro passioni e competenze allo sviluppo di Palermo e dell’intera Sicilia. In un mondo incerto, aiutarli a costruire un futuro desiderabile è il contributo più importante che possiamo dare allo sviluppo del nostro territorio.