SCUOLE SEPARATE ep.3: Il punto di vista di un professore del centro storico, con Alberto Favata
Questo documento si propone di presentare la scuola "Madre Teresa di Calcutta", parte dell'Istituto Comprensivo Statale "Perez – Madre Teresa di Calcutta", analizzando il suo contesto socio-economico, le dotazioni e gli obiettivi attraverso il Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF), e approfondendo le dinamiche interne e le sfide attraverso l'intervista al Professor Alberto Favata.

Scuole separate: un podcast su città e disuguaglianza educativa a Palermo, è una serie di cinque episodi sulla composizione sociale delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado nella Prima circoscrizione del Comune di Palermo. 

Il lavoro è stato condotto da Send ETS, un’organizzazione impegnata nella promozione dell’orientamento alle scelte come strumento di contrasto alle disuguaglianze sociali (www.sendsicilia), nell’ambito del progetto Traiettorie Urbane.

L’obiettivo del podcast è portare all’attenzione dell’opinione pubblica il fenomeno della segregazione scolastica e di come questo sia strettamente legato a comportamenti sociali,  trasformazioni urbanistiche e riforme politico educative. Questo lavoro non ha alcuna pretesa di esaustività, per chi volesse continuare ad approfondire rimandiamo alla sito bibliografia raccolta, consultabile al presente link: https://sendsicilia.it/bibliografia-e-sitografia-per-il-podcast-scuole-separate/ 

Le interviste sono state realizzate da Loriana Cavaleri e Federico Prestileo. Le schede introduttive sono state redatte da Federico Prestileo. Le musiche sono di ValeValex.

Questo documento si propone di presentare la scuola “Madre Teresa di Calcutta”, parte dell’Istituto Comprensivo Statale “Perez – Madre Teresa di Calcutta”, analizzando il suo contesto socio-economico, le dotazioni e gli obiettivi attraverso il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF), e approfondendo le dinamiche interne e le sfide attraverso l’intervista al Professor Alberto Favata.

L’Istituto Comprensivo Statale “Perez – Madre Teresa di Calcutta” è composto da due plessi: il plesso “F.P. Perez” situato nella terza circoscrizione e il plesso “Madre Teresa di Calcutta” nella prima circoscrizione, nel centro storico di Palermo. L’istituto si distingue per la sua identità “multiculturale, multietnica e multilinguistica“, accogliendo studenti da ben 17 diverse nazionalità europee ed extraeuropee, che costituiscono circa il 60% della popolazione scolastica. Questa caratteristica lo rende un punto di riferimento per molte comunità straniere in città, rappresentando un “volano per l’educazione interculturale, interplanetaria e alla mondialità”.

Il plesso “Madre Teresa di Calcutta”, essendo ubicato nel centro storico di Palermo, ed in particolare nell’area compresa tra la via Roma e la via Maqueda, si inserisce in un contesto territoriale complesso. La popolazione scolastica riflette una forte presenza di alunni provenienti da famiglie con background migratorio, ma anche da “sacche di povertà e marginalità sociale” tra i residenti autoctoni. Il PTOF dell’istituto Perez – Madre Teresa di Calcutta sottolinea vincoli come la “povertà educativa”, la disoccupazione e l'”analfabetismo digitale” tra alcune famiglie, che spesso si manifestano in carenze linguistiche e/o assenza di studio assistito a casa per i propri figli e figlie. Questo contesto impone alla scuola di svolgere un ruolo fondamentale nella “costruzione degli alfabeti di base, per l’ampliamento degli orizzonti culturali, per l’acquisizione di conoscenze, abilità, competenze fondamentali che aiutino bambini/e ragazzi/e ad entrare nella società mondiale”.

Tra i punti di forza, l’Istituto vanta un indirizzo musicale con insegnamenti di pianoforte, clarinetto, violino e chitarra, che ha permesso la formazione di un’orchestra e un ensemble vocale multiculturale. Dal 2014, l’istituto è sede dell’Osservatorio di Area – Distretto 10 Centro storico, dedicato al contrasto della dispersione scolastica e alla formazione del personale docente, avvalendosi anche di Operatrici Psicopedagogiche Territoriali (OPT).

Più in generale, i PTOF delle scuole nel centro storico di Palermo evidenziano un impegno nel potenziare gli spazi laboratoriali e i materiali didattici per percorsi inclusivi. Le scuole sono dotate di aule con LIM (Lavagne Interattive Multimediali) e digital board, laboratori attrezzati. I PTOF, menzionano tutti, seppur con gradi diversi, laboratori di educazione alla cittadinanza, sport, consapevolezza digitale, molto spesso in partenariato con Enti del Terzo Settore.

Inoltre, secondo quanto affermato nel PTOF, l’istituto Perez – Madre Teresa di Calcutta si impegna a garantire l’accesso ai servizi digitali per le famiglie, supportando l’uso di portali e la creazione dello SPID, al fine di contrastare l’analfabetismo digitale. È anche sede accreditata per i tirocini universitari. L’istituto cerca di essere uno spazio di “creazione di valore” dove si parli il linguaggio dei saperi, dei valori, delle emozioni, promuovendo una “cultura organizzativa” orientata alla flessibilità e all’efficienza.

La mission della scuola, così come definita dal PTOF, è duplice: istruire ed educare, mirando allo “sviluppo della persona umana adeguati ai diversi contesti, alle domande delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti al fine di garantire il successo formativo”. Gli assi portanti del PTOF includono:

  • Promozione del successo formativo e contrasto alla dispersione scolastica.
  • Inclusione e integrazione.
  • Educazione interculturale, alla pace e alla cittadinanza mondiale.
  • Educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.
  • Educazione alla sostenibilità ambientale e alla salute.
  • Educazione musicale e artistica legata alla conoscenza del territorio.
  • Innovazione digitale.

L’istituto si propone di rimuovere gli “ostacoli” di qualsiasi natura all’apprendimento, garantendo il diritto allo studio e pari opportunità di successo formativo per tutti gli alunni, inclusi quelli con bisogni educativi speciali (BES) e disabilità, attraverso percorsi personalizzati e la collaborazione con i servizi socio-sanitari e le associazioni. La scuola promuove anche la partecipazione attiva dei genitori e della comunità, considerandola “il nostro passaporto per il futuro”.

L’intervista al Professor Alberto Favata, insegnante di lettere presso l’Istituto Comprensivo Perez – Madre Teresa di Calcutta, offre una prospettiva dettagliata sulle sfide e le dinamiche sociali che caratterizzano la scuola, in particolare il plesso Madre Teresa di Calcutta. 

Il Professor Favata descrive un “bipolarismo” all’interno dello stesso istituto comprensivo, dove il plesso Perez è percepito come più adatto a un’utenza “più attrezzata” rispetto al plesso Madre Teresa di Calcutta. Questa percezione porta a una “richiesta molto perentoria” da parte dei genitori affinché i figli frequentino il plesso Perez. Il pregiudizio è sempre meno legato alla provenienza degli studenti quando più legato ad una questione di classe: lo studente straniero infatti viene percepito come neutro all’interno del gruppo classe anche a causa di uno stereotipo secondo cui gli alunni stranieri “sono i più dotati, sono i più ordinati è notorio. Chi proviene dal subcontinente indiano ha un approccio, una maggiore disponibilità all’apprendimento”. Al contrario le connotazioni negative relative ad una determinata classe sociale investono sia i genitori palermitani che quelli stranieri che, secondo Favata, malcelano indistintamente un “disprezzo, disagio, rispetto alle manifestazioni di disordine dei compagni palermitani proveniente magari dal cuore di Ballarò”. 

Le osservazioni di Favata si allineano perfettamente con quanto approfondito nell’intervista con  Marco Romito sulla “mercatizzazione” della scuola: con la riforma dell’autonomia,  il sistema scolastico si è trasformato in un “mercato” o “quasi mercato“, dove le scuole cercano di attirare famiglie e studenti, e le famiglie, a loro volta, si percepiscono come “consumatori” che devono scegliere, basandosi su fattori come il PTOF, i risultati dei test INVALSI e l’immagine pubblica della scuola. La composizione multiculturale del plesso Madre Teresa di Calcutta, se da un lato è un valore aggiunto riconosciuto nel PTOF, dall’altro presenta notevoli sfide pratiche. Il Professor Favata descrive le difficoltà di comunicazione con i genitori bengalesi, specialmente le madri più segregate o gli uomini che usano l’italiano solo per scopi commerciali, che spesso hanno bisogno di qualcuno che traduca per loro i colloqui con gli/le insegnanti,  anche dopo anni di residenza in Italia. Questa barriera linguistica e culturale rende difficile per gli insegnanti valutare la reale comprensione dei messaggi e affrontare discussioni più complesse sulla didattica, limitando il dialogo a questioni pratiche e umanitarie.

Nonostante le sfide, il Professor Favata riconosce il potenziale di una maggiore “mescolanza” sociale per stimolare il corpo docente, che altrimenti è costretto a “ridurre all’osso” la didattica a causa del “feedback scarso”. Propone “gemellaggi tra le scuole” come strategia iniziale per favorire la comunicazione e la collaborazione. Tuttavia, egli osserva una mancanza di coordinamento da parte delle autorità comunali per la creazione di reti tra scuole, con iniziative spesso limitate a segnalazioni di problemi.

L’intervista evidenzia un disallineamento tra le politiche istituzionali e le esigenze reali del territorio. Sebbene le scuole cerchino di promuovere un’immagine di apertura e inclusione attraverso open day e pubblicità, il Professor Favata e la Professoressa Palmizio (dalla scuola Nuccio-Verga) concordano che queste iniziative spesso “lasciano il tempo che trovano” e non riescono a intaccare i “pregiudizi” radicati o la “nomea negativa” delle scuole in contesti difficili. La Professoressa Palmizio suggerisce che la pubblicità e la valorizzazione delle scuole dovrebbero venire dall’amministrazione comunale, perché la scuola da sola non ha la capacità di raggiungere il pubblico più ampio.

All’interno dei processi trasformativi che il centro storico di Palermo sta affrontando, alcuni aspetti particolarmente trascurati hanno comportato una crescente “sfiducia” delle famiglie e degli operatori scolastici nei confronti delle amministrazioni, radicata in decenni di promesse non mantenute e mancanza di interventi concreti, si riflette nella scarsa partecipazione e nel perdurare delle problematiche (es. spaccio di droga intorno alle scuole). La scuola si trova spesso a “svolgere un ruolo che non era suo”, come aiutare i genitori nella burocrazia o cercare fondi per il doposcuola. La mancanza di risorse pubbliche e la tendenza alla delega alle associazioni del terzo settore sono un tema ricorrente. Sebbene le associazioni facciano un lavoro importante di riqualificazione degli spazi e di attività culturali, questi interventi spesso non riescono a coinvolgere tutte le fasce di residenti, in particolare la componente straniera.

In sintesi, la scuola “Madre Teresa di Calcutta”, pur essendo un polo di inclusione e multicultura, lotta contro un sistema di segregazione sociale e scolastica alimentato da pregiudizi, mancanza di risorse e una “mercatizzazione” dell’istruzione che favorisce chi ha i mezzi per scegliere. Il Professor Favata, come altri docenti, auspica un maggiore impegno sistemico e strutturale da parte delle istituzioni per creare una scuola realmente equa e integrata, che possa colmare il divario tra le diverse “Palermo” descritte anche da Farinella nel dopoguerra. La sfida è trasformare le “vibrazioni” e il potenziale della città in un cambiamento permanente e inclusivo, superando il rischio che le iniziative rimangano solo temporanee o superficiali.

Traiettorie Urbane è un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e cofinanziato da Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale. Il progetto è stato ideato da CLAC ETS, Associazione Ecomuseo Mare Memoria Viva e Fondazione EOS Edison Orizzonte Sociale. Realizzato in partnership con Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese, Cantieri Culturali alla Zisa ETS, Comunità Danisinni ETS, booq, SEND, Associazione Handala, U’Game, EDI – Educazione ai Diritti dell’Infanzia dell’Adolescenza, CPIA Nelson Mandela Palermo, IC Antonio Ugo, Maghweb e Ufficio del Garante Infanzia e Adolescenza del Comune di Palermo.